La nascita delle contrade

La Frazione “PICARELLI” di Avellino ha origini molto antiche, anche se la sua collocazione originaria non era quella attuale.
Del “Villaggio Picarelli” si trova traccia in alcuni passaggi degli storici Scandone e Bellabona che lo identificavano come via di transito e di sosta per i viandanti che si recavano da Avellino a Benevento.
Durante e prima del Medioevo e quindi intorno all’anno 600 d.c.,Picarelli faceva parte di una vasta area a ridosso nord di Avellino denominata Gualdo (dal tedesco Wald-Bosco) che si poneva a ridosso del torrente Scrofeta e vicino alla attuale C.da Cardalani(abitata e, da questi il nome ,da cardatori di lana) e nella zona attualmente denominata C.da Valle S.Caterina.
Le due Contrade erano viciniori ed una di fronte all’altra divise solo dalla allora importante arteria “Via Pubblica Beneventana”,costruita dai Longobardi,per collegare al meglio Avellino con Benevento,loro Feudo. La detta Via è riconducibile alla attuale Comunale che proprio partendo nei pressi del fiume Scrofeta sbuca all’altezza della Madonnina di Via Breccelle,100 m,lato sx, al di sopra dell’edificio scolastico sulla provinciale attuale.
Intorno all’anno 1000 d.c.,con la dominazione Normanna ,la detta Via assunse una importanza strategica,perché conduceva anche ad Altavilla Irpina,che assumeva il nome e grande importanza proprio dai principi normanni Altavilla,e che in quel momento storico era ricca e florida cittadina sull’asse Avellino-Benevento.
E’ questo il periodo più florido,per i traffici e le attività della zona denominata all’epoca “Cesine di S.Caterina”, così chiamata dallo storico Bellabona,ove sono rimaste tracce anche di un’antichissima chiesa oramai non più identificabile ,edificata nel 995 d.c. e dedicata a S.Agnese.
La identificazione e la esistenza di questa chiesa rurale ci viene riportata da una Pergamena “cavese” del 1063,che la descrive “in loco Scrofetam et ubi Gualdo”.
Questo sviluppo andò avanti e si consolidò fino certamente all’anno 1200 d.c.
Poi con la fine della dominazione normanna inizia un periodo buio sia a livello di regresso della zona ,che di notizie storiche che ci sono pervenute e questo fino al 1600,ove si cominciano ad avere altre notizie storiche e si comincia a parlare del “Casalis Picarelli”.
Questo vuoto di circa 400 anni è stato tramandato da leggende e da detti popolari,che però ci aiutano a capire questo periodo buio che ci porta alla storia più recente.
Cominciamo con il capire perché e come attraverso proprio i detti popolari Picarelli si ritrova poi in un sito più a monte e con questo nome .
Vi sono anche dei barlumi storici a supporto di quello che si andra a dire.
Fatto storico incontestabile è che con la fine della dominazione normanna assume maggiore importanza e viene frequentata di più la “Antica Via Beneventana”,per molto tempo quasi abbandonata ,corrispondente alla attuale statale AV-BN.
Proprio ,in corrispondenza di questa decadenza in fatto di traffici ed attività dovuti alla non grande utilizzazione della “Via Pubblica Beneventana”intorno al 1400,come tramandato dai nostri avi ,un alluvione devastò la zona di “Cesine di S.Caterina”,che fu quasi interamente distrutta e sepolta da un fiume di fango e detriti.
Per inciso va precisato che la S.Caterina di cui si parla non è la famosa Caterina da Siena ,Patrona d'Italia,vissuta e morta nel XIVsecolo,ma S.Caterina vergine e martire,morta nel 304 d.c.in Egitto,protettrice delle ragazze da marito.
Gli abitanti della zona quindi furono costretti a spostarsi e a ricostruire le proprie abitazioni in una zona più alta ,corrispondente al’attuale sito.
Per dare l’accezione di baronato alla zona significava che la stessa aveva un suo sviluppo ed una sua importanza. Ciò è documentato anche dal fatto che la “Via Pubblica Beneventana” non passava più per la C.da Cardalani,ma ,forse per il dissesto idrogeologico di cui si è parlato,era riportata sulle mappe del 1600,a latere del nuovo insediamento del Casale di Picarelli,ove si ha notizia che esistesse anche una stazione di posta sull’asse Avellino –Benevento.La nuova “Via Pubblica Beneventana”,corrisponde al tracciato della vecchia strada provinciale di Picarelli,ora strada comunale,che dalla zona di C.da Amoretta scende a fianco della nuova rotabile provinciale aperta nel 1973,e sale dopo il ponte sull’autostrada verso C.da Caselle e sbocca proprio all’inizio del paese ed al fianco dell’area di sedime della chiesa del SS.Salvatore

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