Nascita della parrocchia “SS SALVATORE” e l’obbligo di istituzione di cimiteri

L’attuale sito subisce un rapido sviluppo intorno al 1600 ,con la collocazione nelle mappe ufficiali e con la nascita della Parrocchia di Picarelli nel 1715, inserita nella Diocesi di Avellino,e che in quel momento storico diveniva la 2°Parrocchia della Città dopo quella di Maria SS.di Costantinopoli,ed il Duomo e questo la dice lunga sulla importanza e strategica collocazione del Villaggio Picarelli.
La intitolazione della Parrocchia al “SS.Salvatore”venne proposta dal primo Parroco,don Simone Ciarla, al Vescovo dell’epoca,Mons.Procaccini, proprio perché le due Chiese di Avellino erano intitolate alla Madonna.
Da allora ad oggi si sono succeduti 35 Parroci,che con i loro scritti e trascrizioni di nascite,matrimoni e morti ci hanno tramandato tante notizie sulla vita e sullo sviluppo del “Villaggio”.
Molti di questi manoscritti ,come varie opere di valore sono andati perduti a seguito del terremoto del 1980,che danneggiò gravemente la Chiesa,che si trovava all’ingresso del paese venendo da Avellino lungo l’attuale strada provinciale,ove ora non resta altro ,dopo l’abbattimento ,che un’area di sedime abbandonata.
Ma su questa storia recente si ritornerà dopo, per andare prima a scoprire quella che è l’origine più antica.
Per l’assistenza spirituale gli abitanti di Picarelli nel 1600 erano dipendenti della chiesa arcipretale di Capriglia Irpina che si trovava e si trova a circa sei Km più sopra,e quindi molto sconveniente.
Gli abitanti del Casale ,che oramai era divenuto popoloso per l’epoca ,agli inizi del 1700 si attivarono per ottenere dalla Sacra Congregazione dei Vescovi la creazione di una nuova parrocchia. La richiesta fu accolta a Roma e venne trasmessa al vescovo di Avellino,mons. Procaccini, per la attuazione.
Il Vescovo emise un decreto a che fosse eretta la chiesa e la stessa fosse sede parrocchiale.
Dagli atti della Curia di Avellino risulta infatti che:”Con istrumento del 1°di ottobre dell’anno 1715,diversi individui del cennato Casale costituirono la rendita per la nuova Parrocchia”.
Questo sta a significare storicamente che il Casale di Picarelli era abitato da persone che avevano una certa agiatezza per costituire una rendita che allora era perpetua per il mantenimento della parrocchia,rendita che è esistita fino ai Patti Lateranensi dell’11 febbraio del 1929 .
L’anno successivo,quindi nel 1716,e quindi in tempi brevissimi per l’epoca e a dir la verità anche per i giorni nostri il vescovo di Avellino consacrava la nuova chiesa affidandola alle cure del sacerdote don Simone Ciarla ed intitolandola,per i motivi già detti al SS.Salvatore.
Non paghi di ciò il 30 aprile del 1752, quando ancora non era intervenuta la legge napoleonica che faceva obbligo di istituire i cimiteri,gli abitanti di Picarelli ,riuniti in confraternita laicale sotto il titolo di S.Giuseppe, avuta la approvazione della Curia Vescovile eressero una nuova chiesa proprio in onore del padre di Gesù,che nella parte interrata prevedeva una zona di tumulazione per i propri cari estinti.
Anche la chiesa del SS.Salvatore,da quando risulta dai registri dei morti ,aveva la parte interrata che serviva per la tumulazione degli estinti. Evidentemente non aveva più molta capienza.
Ancora oggi ,e proprio di fronte alla scuola, è in ristrutturazione la Chiesa di S.Giuseppe, sotto la quale sono stati ritrovati resti di ossa umane,dalla verifica effettuata dalla Soprintendenza ai Beni Storici, in sede di studio del progetto di recupero nel 1990.
Siamo rimasti alla creazione della Parrocchia nel 1715.Dato che all’epoca non esistevano registri anagrafici,le trascrizioni delle nascite e dei morti avvenivano a cura del parroco su appositi registri .Per precisione storica va detto che il parroco teneva il registro dei battezzati,e non dei nati,ma dato che era uso in quei tempi battezzare il nascituro subito dopo la nascita ne discende che lo stesso può equipararsi ad un registro delle nascite.
Lo stesso parroco era tenuto all’atto della propria nomina a trasmettere al Vescovo lo “Stato delle anime”,ossia il numero delle persone affidate alla sua cura.
Ma questo non sempre avveniva o alcuni sono andati persi.
Abbiamo uno stato delle anime riferentesi al 1754,che per fortuna ci è pervenuto, dal quale possiamo ricavare notizie storiche certe .

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